domenica 13 marzo 2022

UNA SPERANZA PER TUTTI: ADMO

La scorsa settimana la scuola ci ha offerto l'opportunità di assistere alla presentazione dell’Associazione Donatori di Midollo Osseo ADMO, guidata dalla Sig.ra Longo che da anni porta nelle scuole l’importante messaggio della donazione.

La conferenza si è aperta con una spiegazione accurata circa il lavoro dei volontari che rendono ADMO una speranza per tutti coloro che sperimentano la crudeltà e che patologie come leucemie, linfomi o malattie genetiche del sangue e del sistema immunitario possono portare.

Risulta difficoltoso pensare che bastino pochi semplici passaggi ed una sola iscrizione per salvare una vita; una vita che potrebbe essere la nostra o quella di un caro. 

L'associazione non si impegna solo alla tutela del paziente ricevente, bensì presta una minuziosa cura ed attenzione anche al donatore stesso per il quale, con i dovuti esami, ci si assicurerà che abbia i dovuti requisiti fisici per diventare a tutti gli effetti un potenziale donatore. 

Una volta individuati i propri dati genetici attraverso un campione di saliva o di sangue, si procede al loro inserimento all'interno del Registro Italiano Donatori Midollo Osseo, l’ultimo passo per completare la propria adesione.

La registrazione, come spiegato, è completamente gratuita e le modalità di donazione, in caso di compatibilità pervenuta, corrispondono a quelle di un normale prelievo del sangue.

Le stime riportano che una sola persona su centomila risulta essere compatibile per eseguire un trapianto di midollo osseo, anche se una vita umana non dovrebbe ridursi ad un numero o a una fredda percentuale. Eppure, sfortunatamente, questa è la realtà in cui sono immersi innumerevoli donne, uomini e bambini che si trovano in attesa di un donatore. Un tempo che può divenire straziante ed interminabile di cui ancora oggi troppe poche persone hanno avuto il “privilegio” di vederne la fine.

Questa situazione ci è stata ben raccontata da una ragazza che poco più che quindicenne ha avuto bisogno di un trapianto; la sua testimonianza è stata emozionante, poiché ci ha fatto capire con grande lucidità il suo stato d’animo quando si trovava in lista d’attesa e soprattutto quando la mattina stessa del trapianto temeva che il donatore, impaurito, si tirasse indietro all’ultimo momento. 

Avere avuto l’opportunità di ascoltare così da vicino l’esperienza di chi ha subito in prima persona il corso della malattia ed il successivo trapianto, ha dato vasti spunti di riflessione personale portandoci a comprendere maggiormente il valore delle nostre vite. 

Donare fa bene alla salute, ma soprattutto al cuore. 




A cura delle studentesse Anita Longu 5^A e Alice Poggio 5^C IPSC "Quintino Sella"


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