lunedì 14 marzo 2022

All'IIS "V. Alfieri" un tam tam di solidarietà per l'Ucraina

Locandina dell'IIS "V. Alfieri"

All’IIS "V. Alfieri" di Asti è partita in questi giorni e si è conclusa – almeno in questa prima fase – la raccolta di beni di prima necessità a favore dei profughi dell’Ucraina. La Dirigente Maria Stella Perrone, tutti i docenti, il personale ATA, il personale delle segreterie e tante famiglie di allievi hanno raccolto cibo, pannolini per bambini, crocchette per cani e gatti, vestiti, coperte, ovvero tutti quei generi di beni che sono indispensabili a chi sta subendo bombardamenti e distruzioni delle proprie case, delle scuole, degli ospedali e del proprio Paese perché la guerra, ancora una volta, la sta facendo da padrona.

E gli allievi della scuola, basiti di fronte a notizie e immagini di un conflitto anche social, basiti di fronte a dichiarazioni da parte di chi è al vertice del potere hanno chiesto: ma la pandemia non ci ha insegnato nulla? perché l’uomo si ostina a credersi invincibile e pone se stesso al centro del mondo?

La raccolta all'Istituto Sella
E così, tra tante domande che non sempre trovano risposte rassicuranti, quei volti ancora nascosti dietro alle mascherine che tolgono il respiro, si sono tirati su le maniche, hanno raccolto, selezionato, diviso per generi e riempito scatoloni, scocciato ed etichettato, a dire: noi ci siamo, vi pensiamo, anche se siete lontani, vi vediamo sui social e in TV, soffriamo con voi e per voi, e vi doniamo.

Il dono diventa virale e così la scuola, luogo di educazione alla cittadinanza, luogo di condivisione e di dialogo, dona, nella speranza di alleviare dolori e nella certezza che quel cibo e quelle calde coperte caricate su camion pronti a varcare confini e attraversare Nazioni, porti conforto, non solo fisico, ma anche nel cuore di chi soffre, mentre il nostro, di cuore, batte anche per loro. Il dolore della guerra supera qualsiasi disciplina scolastica e unisce allievi e docenti in una riflessione profonda che ha come obiettivo la solidarietà verso chi ha perso tutto, ma non il nostro piccolo aiuto.


a cura dei proff. Baglivo, Caronna, De Leonardis, Galanzino

domenica 13 marzo 2022

UNA SPERANZA PER TUTTI: ADMO

La scorsa settimana la scuola ci ha offerto l'opportunità di assistere alla presentazione dell’Associazione Donatori di Midollo Osseo ADMO, guidata dalla Sig.ra Longo che da anni porta nelle scuole l’importante messaggio della donazione.

La conferenza si è aperta con una spiegazione accurata circa il lavoro dei volontari che rendono ADMO una speranza per tutti coloro che sperimentano la crudeltà e che patologie come leucemie, linfomi o malattie genetiche del sangue e del sistema immunitario possono portare.

Risulta difficoltoso pensare che bastino pochi semplici passaggi ed una sola iscrizione per salvare una vita; una vita che potrebbe essere la nostra o quella di un caro. 

L'associazione non si impegna solo alla tutela del paziente ricevente, bensì presta una minuziosa cura ed attenzione anche al donatore stesso per il quale, con i dovuti esami, ci si assicurerà che abbia i dovuti requisiti fisici per diventare a tutti gli effetti un potenziale donatore. 

Una volta individuati i propri dati genetici attraverso un campione di saliva o di sangue, si procede al loro inserimento all'interno del Registro Italiano Donatori Midollo Osseo, l’ultimo passo per completare la propria adesione.

La registrazione, come spiegato, è completamente gratuita e le modalità di donazione, in caso di compatibilità pervenuta, corrispondono a quelle di un normale prelievo del sangue.

Le stime riportano che una sola persona su centomila risulta essere compatibile per eseguire un trapianto di midollo osseo, anche se una vita umana non dovrebbe ridursi ad un numero o a una fredda percentuale. Eppure, sfortunatamente, questa è la realtà in cui sono immersi innumerevoli donne, uomini e bambini che si trovano in attesa di un donatore. Un tempo che può divenire straziante ed interminabile di cui ancora oggi troppe poche persone hanno avuto il “privilegio” di vederne la fine.

Questa situazione ci è stata ben raccontata da una ragazza che poco più che quindicenne ha avuto bisogno di un trapianto; la sua testimonianza è stata emozionante, poiché ci ha fatto capire con grande lucidità il suo stato d’animo quando si trovava in lista d’attesa e soprattutto quando la mattina stessa del trapianto temeva che il donatore, impaurito, si tirasse indietro all’ultimo momento. 

Avere avuto l’opportunità di ascoltare così da vicino l’esperienza di chi ha subito in prima persona il corso della malattia ed il successivo trapianto, ha dato vasti spunti di riflessione personale portandoci a comprendere maggiormente il valore delle nostre vite. 

Donare fa bene alla salute, ma soprattutto al cuore. 




A cura delle studentesse Anita Longu 5^A e Alice Poggio 5^C IPSC "Quintino Sella"


sabato 12 marzo 2022

Pensando al popolo ucraino

Martedì mattina, ai piedi della Cattedrale di Asti, a colpire più di tutto è stato sicuramente il silenzio.

Il silenzio con cui gli studenti di tutte le classi del “Quintino Sella”, sezione Professionale dell’Istituto Alfieri, si sono raccolti nella splendida cornice di una piazza Cattedrale dai colori tristi di una fredda mattinata di Marzo per dedicare una parte del loro tempo di adolescenti al pensiero di altri adolescenti che in questo momento vivono il rumore dei bombardamenti che colpiscono le città ucraine insieme al suono sinistro delle sirene che annunciano gli attacchi.

La voglia di ricordare questi giovani è nata spontaneamente tra gli studenti, che non erano certo abituati e preparati all’idea di una guerra che oggi investe l’Europa, quell’Europa che noi tutti ci eravamo abituati a pensare come luogo di legalità, democrazia e tutela dei diritti fondamentali dell’Umanità. La guerra invece è arrivata e ci ha strappati alla nostra quotidianità, già duramente provata da due anni di pandemia, è entrata nelle nostre case attraverso le testimonianze dei giornalisti rimasti sul luogo, ma soprattutto è arrivata a noi attraverso la potenza delle immagini che più di ogni altro strumento sono riuscite ad evocare tutto il dramma di chi si è visto da un giorno all’altro strappato alla propria casa, alla propria famiglia, ai propri affetti, alla propria terra.


Sono stati gli stessi studenti che insieme al loro rappresentante d’Istituto, Federico Cassano, hanno scelto come condurre questo momento, chiedendo alla Dirigente Scolastica, Dott.ssa Maria Stella Perrone, di aprire l’evento con una sua riflessione, che nella Giornata della Donna, non poteva che essere dedicata al pensiero delle donne che nelle guerre sono sempre tra le vittime più esposte.

La scelta della Dirigente è stata significativa: la lettura di una serie di riflessioni scritte da una giovane studentessa italiana che esterna tutto il suo sgomento di fronte ad una dramma così prepotentemente manifestatosi a poche centinaia di chilometri da noi, dalle nostre vite che necessariamente vanno avanti ma che al contempo non possono far finta di nulla.

 
 

Altrettanto naturale è stata la scelta di leggere, con la voce di Martina Di Stasi, l’articolo 11 della Costituzione Italiana, ferma condanna dell’Italia ad un’idea di guerra come strumento di offesa alla libertà di altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.

Il significato profondo di questo passo della nostra Costituzione è stato efficacemente sottolineato dal Prof. Bertelli, docente di Diritto presso lo stesso Istituto, che bene ha messo in evidenza come l’articolo usi non il termine Stato ma Italia, a sottolineare come il popolo italiano tutto rifiuti l’offesa alla libertà e sovranità di un altro popolo.

A seguire un altro emozionante momento dedicato alla lettura, da parte della studentessa Anita Longu, di una poesia scelta volutamente tra la produzione poetica di una scrittrice russa, Olga Bergholz, che attraverso le sue righe testimonia come le atrocità della guerra non abbiano tempo e neppure bandiera.



E come finire un momento di così viva partecipazione se non ascoltando le parole di speranza della canzone “Imagine”, cantata con emozione da Sofia Scozzaro che hanno chiuso un momento sicuramente significativo della mattinata degli studenti, così diverso dalla quotidianità scolastica e che, afferma con convinzione la Dirigente Scolastica, si prefigura come momento di elevata valenza formativa, una lezione di Educazione Civica vera e partecipata, che lascerà il segno in chi ne ha preso parte.